La vicenda di Renzo e Lucia di A. Manzoni è ripercorsa in modo umoristico in quest'opera, trasformando il dramma di un amore contrastato in una divertente farsa in costume.

Gli ingredienti per una spassosa ed esilarante commedia ci sono tutti: i "morosi" eternamente innamorati; le madri protettive ed intraprendenti (se i me tòca i fioi dento na' bestia); un curato taccagno, timoroso e ostaggio dei potenti e della perpetua (la ghe fa far quel che la vòl); due Conti ridicoli nei modi e nelle espressioni ma che seminano spavento per mezzo dei loro "bravi"; un campanar tutto fare; e una sorella di Lucia invidiosa di un amore che non ha (a ci è nato sfortunà che pioe sul cul anca a star sentà). Il tutto scandito da musiche originali che interagiscono con il testo tali da rendere l'opera, operetta. La recitazione nel pubblico chiamato direttamente a far parte delle vicende raccontate, colma la distanza tra attore e spettatore, tra invenzione e realtà, tra personaggio e interprete.

Rocambolesche ed impreviste situazioni portano ad una conclusione soddisfacente (tutti i salmi i fenisse in gloria), e ad una riflessione da non dimenticare mai, che dà il titolo alla commedia:"el matrimonio: medissìna dei mati".